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Dal 15 al 29 maggio un’interessante iniziativa di educazione ambientale ha preso il via a Palermo, presso il centro commerciale Conca D’Oro, sviluppata in collaborazione con Marevivo Sicilia e  il  Progetto Archeoplastica.

L’iniziativa dal titolo “The Plastic Age” prende spunto dalla mostra di reperti spiaggiati, risalenti tutti agli anni sessanta e settanta, che Enzo Suma di Archeoplastica  ha organizzato in museo virtuale itinerante,  per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento da plastica e promuovere un uso più consapevole e responsabile di questo materiale.

Numerose teche contenenti reperti di plastica, arricchite da puntuali informazioni per identificare il prodotto e le date della loro produzione, accolgono visitatori e studenti nell’atrio della piazza principale interna del Conca D’Oro, creando un luogo e un’occasione attiva di riflessione sui tempi di biodegradabilità della plastica abbandonata in ambiente capace di permanervi per centinaia di anni.

Dai contenitori di prodotti alimentari a quelli per l’ igiene personale e della casa, contenenti ancora le etichette e addirittura il prezzo in lire, sono esposti in bella mostra per significare che quell’oggetto è stato utilizzato tanti anni fa, probabilmente da un bimbo che oggi è divenuto un anziano, senza deteriorarsi definitivamente.

La direzione della società commerciale che ha promosso l’iniziativa, ha voluto affiancare alla mostra lo sviluppo di diversi laboratori di educazione ambientali finalizzati a spiegare agli  studenti e agli  insegnanti, invitati dall’Ufficio scolastico regionale della Sicilia,  i contenuti e il messaggio che la mostra vuole raffigurare nel confronto tra ciò che ci hanno lasciato gli antichi e ciò che lasceremo noi popolo dell’era Antropocene, oramai all’unanimità definita  Wasteocene,  ovvero l’era caratterizzata dagli effetti dell’iperconsumismo, dalla sovrapproduzione, dagli scarti e dai rifiuti.

Un’iniziativa arricchita dagli educatori di  Marevivo  con laboratori  scientifici, consigli di consumo responsabile delle risorse primarie, come il cibo e l’acqua e anche l’energia, e studio della biologia marina e delle grandi emergenze generate dal cambiamento del clima e dalla perdita della  biodiversità del Mediterraneo.

E’ la prima volta che ci troviamo a fare educazione ambientale in un centro commerciale – dichiara Mariella Gattuso direttore regionale di Marevivo Sicilia – e non nascondiamo le perplessità che ci hanno colto quando siamo stati invitati, timorosi di un attenzione poco attenta in un ambiente forse non proprio adatto all’apprendimento. Ma ciò che sembrava un limite è divenuto un punto di forza dell’iniziativa, anche perché i destinatari principali sono comunque le scuole, e nello stesso tempo il luogo considerato dapprima atipico ci consente di raggiungere persone diverse da quelle che  solitamente riusciamo a coinvolgere,  in un momento particolarmente importante, caratterizzato da gravi emergenze, generate perlopiù dall’uomo e dalla mancanza di sufficienti informazioni. Ed ancora, creare reti collaborative finalizzate alla sensibilizzazione civica , mettendo a disposizione la propria competenza in materia, anche a quella parte di imprese che vogliono divenire parte attiva del cambiamento, non può che inorgoglirci e renderci più speranzosi nell’essere sempre di più a voler percorrere la strada del buon senso e della responsabilità  personale e sociale”.

Accanto a Marevivo collaborano all’iniziativa anche ENDAS, il diving Saracen Center e ARPA Sicilia che nell’ambito del progetto Corallo, insieme offrono la possibilità ai visitatori grazie ad un visore di realtà virtuale monouso,   di apprezzare le bellezze delle Aree marine Protette siciliane, con la proiezione di documentari girati a 360°  gradi, supportati dall’audio 8D multidirezionale, caratteristiche tecnologiche capaci di far fare allo spettatore un vero e proprio tuffo nei fondali marini più profondi e belli della nostra Sicilia.