Il Centro di Educazione Ambientale Baia del Corallo sorge presso l’omonima baia a Sferracavallo, contrada marinara della città di Palermo.
L’immobile fa parte di un complesso di strutture costruite dal demanio regionale siciliano su un suggestivo promontorio tra l’Area Marina Protetta (AMP) Capo Gallo-Isola delle Femmine e la Riserva Naturale Orientata di Capo Gallo ed ospita anche un circolo velico con il quale è in vigore un’associazione temporanea di scopo titolare di una concessione ventennale finalizzata a promuovere attività sportive e d’educazione ambientale. Il contesto dove è ubicato è molto suggestivo: col mare davanti e una fitta vegetazione mediterranea che lo circonda, rendendolo un’oasi di bellezza naturale e quiete, nonostante sia vicinissimo e ben collegato alla città.
Il Centro è in grado di accogliere numerosi gruppi di studenti, proponendo attività interessanti e coinvolgenti. Possiede un laboratorio scientifico organizzato per sviluppare laboratori di biologia marina, con strumenti e reperti che consentono di sperimentare e osservare; è dotato anche di un’aula immersiva arricchita con le immagini di molte specie marine del Mediterraneo, dove è possibile assistere a video proiezioni e fare delle vere e proprie “immersioni all’asciutto” nei più bei fondali delle Aree Marine Protette siciliane, attraverso l’utilizzo di visori e delle immagini riprese a 360°.
E ancora, grande spazio è dato alle attività sportive legate al mare come il nuoto, lo snorkeling guidato, le escursioni con canoe e sup, e si può anche partecipare a corsi di vela organizzati dal Circolo Velico di Sferracavallo che con Marevivo condivide la concessione dell’area. Inoltre il Centro ha un’aula esterna, piccolo anfiteatro posto all’ombra di altissimi pini marini, corredato da un percorso didattico con cartelli che descrivono la biodiversità del luogo, dove è possibile organizzare lezioni all’aria aperta, seminari, incontri e proiezioni serali.
Il centro ha una fitta rete collaborativa con in i più importanti enti di ricerca locali, come l’ARPA, l’ISPRA, le Università di Palermo e Messina, l’Ufficio Scolastico Regionale, il CRETAM (Centro Soccorso tartarughe marine di Sicilia) e la Direzione Marittima – Capitanerie di Porto di Palermo e con tante altre associazioni che lavorano nel campo della tutela ambientale.
AREA MARINA PROTETTA CAPO GALLO – ISOLA DELLE FEMMINE
L’Area Marina Protetta di Capo Gallo-Isola delle Femmine è stata istituita dal Ministero dell’Ambiente con decreto del 24.07.2002. L’AMP ricade nei Comuni di Palermo e Isola delle Femmine, ha una superficie di 2.173 ettari e una linea di costa di 16.024 metri.
È suddivisa in zone A, B e C rappresentanti i diversi livelli di protezione:
- la zona A comprende due aree di massima protezione localizzate nel tratto di mare comprendente il settore nord occidentale e nord orientale dell’Isola delle Femmine e nel tratto di mare a ovest di Capo Gallo tra la Puntazza ed il Faro di Capo Gallo zona di massima protezione in cui è vietata sia la balneazione che l’accesso ai natanti,; in questa area è possibile solo effettuare attività di ricerca;
- la zona B comprende le aree circostanti la zona A e una terza compresa tra Punta Catena e Punta Matese che comprende tre aree, nelle quali è possibile la balneazione, ma l’ancoraggio dei natanti è consentito solo tramite le apposite boe predisposte dall’ente gestore;
- la zona C rappresenta la zona di riserva parziale, comprende la restante parte di mare all’interno del perimetro dell’area marina protetta, all’interno della quale la balneazione e l’accesso dei natanti sono liberi.
La vegetazione dell’area marina comprende 100 specie algali ed estese e rigogliose praterie di Posidonia oceanica e la zona di ponente ospita uno dei pochi esempi di posidonieto su roccia dell’intero Mediterraneo. La Posidonia oceanica è una pianta marina provvista di lunghe foglie nastriformi, la cui lunghezza può raggiungere i due metri e la cui presenza è indice di buona qualità delle acque e dell’ambiente. Essa svolge l’importante compito della fotosintesi clorofilliana ed è il rifugio di una moltitudine di organismi marini, fungendo da nursery.
La fauna ittica è molto ricca e varia e presenta sia specie stanziali e di passo: scorfani, donzella comune, donzella pavonina, saraghi, murena, cernie, castagnola rossa, dentici, barracuda del Mediterraneo e ricciole e specie di grosse dimensioni come tonni, pesci luna e verdesche e non è raro avvistare bellissime meduse come la medusa cassiopea e il polmone di mare.
Le pendici di Capo Gallo sono ricoperte da una vegetazione a metà tra la macchia e la gariga; è possibile ammirare la Palma nana che a settembre si carica di frutti, l’Euforbia arborea bella con i suoi colori dal giallo al rosso, il Pomo di Sodoma, l’ Acetosella gialla e il Fico degli Ottentotti, il bianco dei fiori della Scilla marittima e il porpora della Masticogna. La specie più importante è il Leccio e nel sottobosco è possibile trovare anche Lentisco, Fillirea, Alaterno Corbezzolo e Ginepro.
La sussistenza di un’area naturale terrestre e marina protetta comporta una serie di vincoli nell’utilizzo delle risorse, che solo in apparenza possono sembrare un ostacolo allo sviluppo economico. La regolamentazione di alcune forme d’uso è ovviamente finalizzata a evitare uno sfruttamento eccessivo e ad assicurare che l’uso delle risorse sia sostenibile, tale cioè da consentire alla risorsa stessa di rinnovarsi.
Le aree protette inoltre, con il loro patrimonio storico, culturale e naturalistico svolgono una funzione educativa fondamentale, i cui benefici sono difficilmente quantificabili, ma che spesso non sono sfruttati a pieno. L’AMP di Capo Gallo – Isola delle Femmine in atto è affidata alla gestione della Capitaneria di Porto di Palermo. La gestione da parte della Capitaneria di Porto è caratterizzata principalmente da interventi di controllo del rispetto dei vincoli che vi sussistono e si estende al controllo delle limitazioni allo sfruttamento delle aree e delle risorse naturali, all’attività di pesca e alla balneazione.
L’AMP non ha un punto d’informazione e la riserva terrestre adiacente alla Riserva Terrestre, affidata alla gestione del Dipartimento Regionale dello sviluppo rurale e territoriale della Regione Siciliana, ed è da anni chiusa al pubblico a causa del pericolo di frane. Far emergere l’importanza di queste aree è divenuto un obiettivo di molte istituzioni che vorrebbero vederle assegnate a una gestione più fattiva per garantirne una fruizione ben regolamentata e per cogliere le innumerevoli opportunità che sono in grado di offrire grazie alla loro posizione strategica e alla presenza nel territorio di università e centri di ricerca scientifica applicata al mare che ne fanno un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.
La presenza e il lavoro di Marevivo, con il suo Centro di Educazione Ambientale, punta a sostenere la valorizzazione e la conoscenza dell’immenso patrimonio naturale di Capo Gallo e Isola delle Femmine, favorendo processi di conoscenza, alimentando l’attaccamento al territorio e il rispetto dei giovani e di tutta la comunità residente.
INIZIATIVE A BAIA DEL CORALLO